| 3:33 - Il messaggio all'inconscio del Sole in agonia
Mentre la nostra stella sta vivendo una vera e propria crisi che sarà foriera di glaciazioni e catastrofi climatiche, sulla Terra moltissime persone sono ossessionate da un particolare numero. Qual è il significato del “Triplo Tre”? E cosa lo lega al Sole debole di questi tempi? fonte: Sator ws
Svegliarsi nel cuore della notte è un'esperienza che è capitata a tutti, ma da una decina d'anni c'è un vasto gruppo di persone in tutto il mondo che lo fa ad un'ora precisa: le 3,33 del mattino. Quella che inizialmente può sembrare una coincidenza, se è vissuta tutte le notti, può diventare un'ossessione e in effetti l'immagine del “Triplo Tre” appare spesso agli occhi dei protagonisti di questo disturbo. La durata di una canzone, il player mp3 oppure un film in dvd, a queste persone puntualmente mostrano la cifra di tre minuti e trentatrè secondi. La coincidenza si ripete per le situazioni più disparate: la targa di una macchina, una telefonata, la sigla di un particolare modello di elettrodomestico... Anche il catastrofico terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 iniziò alle 3,32 ma fu percepito da tutti ventitré secondi dopo, alle 3,33. Per alcuni è dunque un vero e proprio incubo, alimentato come sempre accade in questi casi da paranoici e da film horror che ne sfruttano l'impatto emotivo. In “The Exorcism of Emily Rose”, un film controverso datato 2005, la protagonista Emily si sveglia alle 3,33 di notte in preda a una possessione demoniaca e il film è la storia dei tentativi di “liberarla” da Satana (ma come spesso avviene in queste cieche operazioni di superstizione medievale la vicenda si concluderà con la morte della ragazza e il processo susseguente per l'esorcista assassino). Questo perchè secondo i fanatici fondamentalisti cristiani il Triplo Tre rappresenta l'essenza stessa di Gesù: da sempre il tre è un numero associato al divino e la Trinità cristiana è appunto composta da tre entità. Dunque, 3 e 33 rappresentano Dio trino e gli anni di Gesù quando morì. Ma poiché avvengono di notte, se ne deduce, sempre secondo i pazzoidi fanatici, che questo debba essere il numero del Diavolo, che si sa essere associato alla notte e alle tenebre. Dunque, ecco “spiegato” il legame con la possessione diabolica: il consiglio che migliaia di americani (e purtroppo recentemente anche di italiani) hanno ricevuto in questi anni è quello di confessarsi e fare la comunione, perchè è in atto una tentazione di Satana! Tantopiù che 333 è la metà di 666... Avendo in altri ambiti dimostrato come l'esistenza del Diavolo e di Satana sia un mero costrutto politico-sociale teso a far vivere nel terrore le popolazioni mondiali e così controllarle totalitaristicamente, scartiamo decisamente queste visioni indegne di una persona del XXI Secolo e meritevoli solo di un ospedale psichiatrico per cercare altri riferimenti. Qualunque studioso di simbolismo e numerologia sa bene che il 3 è un numero magico, perchè associato alla Creazione: dall'unione di due creature ne nasce una terza attraverso la riproduzione ed è chiaro che la Trinità sia un concetto di divino nell'umano, perchè chiunque ha generato un figlio ha potuto sperimentare questa magia numerologica nella sua esistenza. Il discorso cristico quindi è chiaramente banale e scontato, anche perchè la durata della vità di Gesù in 33 anni è palesemente simbolica come se ne deduce dai 33 gradi della scala gerarchica massonica che a loro volta si rifanno a simbolismi cabalistici ebraici ed egiziani. Semmai, bisogna approfondire il concetto di Numeri Maestri Superiori, costituiti nella Numerologia da un tripletto formato dalla stessa cifra: 111, 222, 333 e così via. I Maestri Superiori possiedono una particolare e univoca risonanza che influisce sul nostro inconscio, attivando una serie di archetipi simbolici che fanno parte della storia e del bagaglio culturale della nostra specie. Nel caso ricorrente che stiamo analizzando, il Triplo Tre assume valenze fortemente positive, legate alla vita, alla (pro)creazione, alla fertilità. Matematicamente, 3 diviso 33 fa 0,09 periodico, ovvero ne esce quel nove che è dato da 3+3+3 e da 33x3 (99): il nove, come Dante Alighieri ci insegna, rappresenta la perfezione, l'evoluzione ultima a cui ogni essere vivente ambisce e che anche la nostra società così schifosamente ignorante e materialista dovrà raggiungere prima o poi, nonostante tutto. Ancora, giocando con la Matematica e le potenze, scopriamo che 3³ fa 27: e guarda caso 2+7 fa 9! Non c'è nulla da fare, alla fine le basi dell'Universo sono queste, simmetriche e geometriche, che non lasciano spazio al caos e al disordine.
Chi vive e percepisce il 3:33 nella sua vita ha dunque ricevuto una chiamata dal Destino, dall'Universo stesso: una chiamata che significa prestare attenzione alla realtà trascendente, a guardare oltre l'apparenza delle cose e aumentare il proprio grado di consapevolezza nei confronti della dimensione in cui viviamo. I Numeri Maestri Superiori ci mostrano una strada che sarebbe bene non ignorare perchè altrimenti si rischia l'ossessione: la coincidenza di ripeterà decine, centinaia di volte, finchè essa dominerà la nostra vita... Molto meglio allora affrontare la questione da un punto di vista razionale. “Ok, è un messaggio matematico dell'Universo. Rappresenta la Vita e la Creazione. Ma come potrei essere utile? Cosa vuole il Cosmo da me?” In realtà, vivendo in una società di schiavizzati abituati a vedere i propri poteri interiori villipesi da scienza e religione, non siamo consapevoli di quanto possiamo fare. Al di là di estemporanei messaggi lanciati attraverso film, fumetti o anime, il potere intimo degli Uomini, connesso alla loro spiritualità e al loro cervello eccezionalmente grande che non viene usato oltre il 20% della sua capacità, è completamente ignoto alle masse; eppure esiste, come dimostrano i casi di guru indiani o monaci tibetani capaci di imprese degne di un supereroe. Noi umani siamo capaci di grandi cose e loro santoni sono lì a dimostrarlo... Certo, per raggiungere i loro risultati occorrrono decenni di meditazione, impossibili da ottenere in una vita frenetica e asfissiante come la nostra. Però nei testi mistici possiamo trovare la chiave di volta di questo nostro potere nascosto. La Bibbia ebraica, che al di là di inesattezze storiche è stata scritta con un pregevole codice matematico-cabalistico, ci dà una chiave di lettura assai utile del Triplo Tre attraverso uno dei pochi libri che arriva come estensione al capoverso 3,33: il Libro di Geremia. In questo versetto, scritto dal profeta Geremia in prosa e in versi durante gli anni della Cattività Babilonese (all'incirca il 600 BCE), si legge precisamente “Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci”. Il riferimento di Geremia è al Yahwè giudeo copiato poi dai cristiani, ma sappiamo come la divinità ebraica sia stata modellata su divinità solari antecedenti, tra le quali l'Aton celebrato dal faraone Akhenaton è sicuramente il più evocativo e simile. Moltissimi salmi ebraici sono stati ricopiati fedelmente dai cantici del sovrano egiziano e interi pezzi della Bibbia sono così simili ai suoi inni da far affermare a studiosi e storici come egli sia alla base della religione ebraica. Non è così, abbiamo visto come Akhenaton si rifacesse a un culto solare di tipo preistorico infinitamente antico e che trova nei nostri antenati Cro-Magnon i principali adoratori. Il Sole come simbolo di vita e fertilità, contrapposto al freddo e alle tenebre invernali che durante l'ultima Glaciazione Wurmiana misero a dura prova la sopravvivenza della nostra specie. Quando si vive in condizioni climatiche disperate, circondati da un inferno di ghiaccio e di freddo, è chiaro che la luce e il calore, siano quelli della Madre Terra con i vulcani così come quelli celesti del Dio Padre Sole, diventano l'essenza stessa della vita. Il discorso che Geremia fa al capoverso 3:33 sembra proprio un invito a invocare un corpo celeste che in questi anni sta vivendo una crisi gravissima e devastante, capace di provocare gravi danni anche sul nostro pianeta se qualcosa non interverrà a cambiare la situazione. Infatti, dopo l'ultimo picco solare avvenuto nel 2001, in questi anni la nostra stella, che vive un ciclo di undici anni di attività magnetica, ha soprendentemente dimostrato un'insufficienza nelle sue reazioni nucleari e la ridotta attività ha il suo contraltare nella limitata emissione di luce e calore, con effetti potenzialmente letali sulla Terra. La vita sul nostro pianeta dipende quasi totalmente dalla luce che la stella ci invia dalla sua posizione al centro del sistema solare, a 149 milioni di km da noi. Il Sole è una palla di 1 milione e 392 km di diametro, formata di gas plasmatico compresso a pressioni pari a 500 miliardi di atmosfere misurati all'interno del nucleo, che al suo interno ogni secondo converte 600 milioni di tonnellate di idrogeno in 595 milioni e 740 mila tonnellate di elio. In questa immane trasformazione, 4 milioni e 260 mila tonnellate di idrogeno sono state trasmutate direttamente in energia, ossia in radiazione elettromagnetica (come luce e calore), secondo i dettami dell'equazione di Albert Einstein E=mc². Questa incredibile fusione nucleare è alla base non solo della vita ma anche di tutta l'energia gravitazionale e dei movimenti rotatori dei pianeti, che recano le tracce della loro formazione avvenuta circa 5 miliardi di anni fa. Come si vede sia la quantità di energia che le dimensioni della nostra stella sono incommensurabili per chi è abituato a scale umane... Tutti noi siamo investiti in ogni istante da una quantità di energia pari a 200 watt per m² e questa luce calda viene utilizzata dalle piante per produrre la fotosintesi cloroflilliana alla base della catena alimentare. Basta che questa energia scenda a 180 o 150 watt per avere danni alle piante abbastanza gravi da compromettere tutto l'ecosistema. Eppure lo scenario previsto da un astrofisico russo, Habibullo Abdussamatov, è quello di un Sole in fase di declino sempre maggiore, al punto che a partire dal 2014 potremmo vivere i prodromi di una nuova glaciazione. Direttore del dipartimento di ricerca spaziale all’osservatorio astronomico Pulkovo di San Pietroburgo e responsabile di progetti di studio del Sole a bordo Stazione orbitante ISS, Abdussamatov non è certo l'ultimo degli stupidi: è uno dei massimi studiosi al mondo sull'argomento e sostiene come, dopo un secolo e mezzo di abnorme attività solare, che ha portato al Riscaldamento Globale potenziando gli effetti dei Gas Serra immessi nell'atmosfera dall'Uomo, da una decina di anni il Sole ha invece imboccato una precipitosa curva discendente che ci farà vivere una replica della “Piccola Era Glaciale” che colpì l’emisfero settentrionale tra metà del Seicento e metà dell’Ottocento e di cui abbiamo già parlato in questo articolo. La data prevista, quella del 2014, concorda sorprendentemente con quella di un altro studio, condotto da astronomi del National Solar Observatory (NSO) di Tucson, in Arizona, entro il 2016 il Sole potrebbe raggiungere un minimo di macchie solari e rimanere in tale stato per diversi decenni. Studiando i campi magnetici associati alle macchie solari, Matthew Penn e William Livingston, i ricercatori che hanno effettuato la scoperta, hanno identificato inquietanti anomalie nel ciclo solare: analizzando 1500 macchie solari apparse negli ultimi anni hanno scoperto che la forza media del campo magnetico è calata da 2700 gauss a 2000 gauss. Le ragioni di questo declino non sono note, ma per gli astronomi se continuerà a diminuire alla stessa velocità, entro il 2016 arriverà a 1500 gauss, limite al di sotto del quale dovrebbe essere impossibile la formazione delle macchie solari. Una macchia solare è una regione della superficie del Sole caratterizzata da forte attività magnetica e il loro numero è correlato con l'intensità della radiazione solare: non a caso durante il Minimo di Maunder (1645-1715) la loro assenza fu correlata alla già citata “Piccola Era Glaciale”. Il perchè del legame con il freddo sulla Terra è semplice: le macchie solari sono enormi buchi nella superficie del Sole, la parte visibile di immensi tubi di flusso magnetico che si muovono all'interno del corpo della stella. Se l'energia prodotta internamente supera un certo limite, l'energia in eccesso viene veicolata da questi tubi magnetici e “sparata fuori” nello Spazio, oltre la superficie solare. Il risultato? Flare, brillamenti solari, fontane di energia e plasma incandescente, vento solare... Tutto questo noi lo percepiamo sulla Terra sotto forma di aurore boreali, ma in realtà nel cosmo in quei momenti è in atto un bombardamento di raggi x e gamma, radiazioni ionizzanti e altre particelle letali per la vita al di fuori dell'atmosfera ma che qui, su questo meraviglioso pianeta, protetti dalle ali di Madre Terra, si trasformano in calore e fertilità!
continua....
Ma se mancano le macchie solari, vuol dire che la salute del Sole non è buona: vuol dire che l'energia prodotta al suo interno non è tanta, vuol dire che c'è un deficit di magnetismo... E se pensiamo alle tesi sul 2012 riguardanti la fine di questo mondo concepite dai Maya 1500 anni fa, non possiamo che rabbrividire riflettendo sul fatto che è proprio la morte del Sole, ovvero l'azzeramento del suo campo magnetico, la chiave di quella profezia. La morte, per i popoli antichi, non è mai morte assoluta e dissoluzione, ma rinnovamento. Il Sole non dovrebbe spegnersi per sempre, come un cerino consumato. Tuttavia non si tratta di un fenomeno che può risolversi a breve termine... E così, il discorso del Triplo Tre e della presa di coscienza che ci invita a fare si connette su questo momento drammatico per la storia del nostro sistema solare, per la nostra Terra. Dopotutto, la nostra società ha potuto prosperare perchè la glaciazione è finita e questo ha consentito un aumento delle temperature che hanno portato popoli nomadi e cacciatori a stanziarsi, a coltivare la terra, a trasformarsi in agricoltori... Tornare a un'Era Glaciale sarebbe insostenibile per la nostra attuale società! E così, se l'Universo ci chiedesse di renderci conto di questa agonia della nostra stella? Guarda caso, la massa del Sole è 333.000 volte quella terrestre... E se a chiederci aiuto fosse il Sole stesso, che sempre non a caso è sempre stato associato a grandi divinità “umanizzate” ed empatiche con la nostra specie, come Horus, Dioniso, lo stesso Gesù, morte per salvarci e poi miracolosamente risorte? “Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci...” E se provassimo veramente a invocare la nostra stella, a urlare nel cielo il nostro amore per lei, per quello che ci rappresenta? Pregare il Sole, come facevano i nostri antenati... Non ci sarebbe nulla di sbagliato o di illogico. E se andiamo a rileggere il testo di una canzone degli U2, Unknown Caller, presente nell'album “No line on the Horizon” pubblicato nel 2009, ci rendiamo come anche grandi personalità del mondo, come Bono, il leader della band irlandese, abbiano compreso la situazione che stiamo vivendo. Perchè potrebbe essere l'unica occasione per dimostrare il potere che è contenuto all'interno della nostra anima.
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